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Nuove povertà e inclusione - Distretto Brescia Ovest - Piano di Zona

Servizi gestiti direttamente dall'Azienda | Nuove povertà e inclusione - Distretto Brescia Ovest - Piano di Zona

 

SERVIZIO IntegrAZIONE

 

 

 

PON INCLUSIONE

AVVISO PUBBLICO 1/2019 – PaIS

 

Patti per l’Inclusione Sociale (PaIS)

Fondo Sociale Europeo, programmazione 2014-2020,

Programma Operativo Nazionale Inclusione

 

 

 

 

 

Percorsi di Inclusione

 

L’Ambito Distrettuale n. 2 “Brescia Ovest”, composto da 11 comuni, è stato suddiviso in quattro zone territoriali, e ad ogni Assistente Sociale ne è assegnata una, individuata in base alla vicinanza territoriale e al numero di casi Rei attivi. Il lavoro dell’assistente sociale si svolgerà all’interno del territorio stesso in locali messi a disposizione dai Comuni.

Le 4 Assistenti Sociali riceveranno solo coloro che sono già beneficiari della misura RdC nelle varie sedi individuate sul territorio solo previo appuntamento telefonico, durante gli orari di presenza concordati; tuttavia è possibile contattare ai recapiti telefonici di seguito indicati l’assistente sociale del territorio di riferimento al fine di avere informazioni in merito alla misura Rdc e modalità di presentazione della stessa.

 

Coordinatrice Dott.ssa Francesca Pressante

Mail: coord.integrazione@pdzbsovest.it

Tel. 030/2524684

 

 

Il territorio dell’Ambito Distrettuale n. 2 “Brescia Ovest”, è stato suddiviso nel seguente modo:

 

POLO 1:

BERLINGO - TORBOLE CASAGLIA - TRAVAGLIATO; l’ Assistente Sociale di riferimento è la Dott.ssa Stefania Grechi, 3482854244  inclusione3@pdzbsovest.it;

POLO  2:

CASTEL MELLA - CELLATICA- RONCADELLE; l’ Assistente Sociale di riferimento è la Dott.ssa Michela Prati, 3405050592 inclusione4@pdzbsovest.it;

 

POLO 3:

CASTEGNATO: l’ Assistente Sociale di riferimento è la Dott.ssa Tarozzi Luisa 342/1203588 inclusione@pdzbsovest.it,

OSPITALETTO: l'Assistente Sociale di riferimento è la Dott.ssa Gritti Veronica 349/1212223 inclusione2@pdzbsovest.it;

 

POLO 4:

GUSSAGO - RODENGO SAIANO – OME;  l’ Assistente Sociale di riferimento è la Dott. Marco Abrami, 3341165316   inclusione1@pdzbsovest.it;

 

 

AREA POVERTA’ E INCLUSIONE

 

INFORMAZIONI UTILI PER IL RDC IN TEMPO DI COVID-19

Con il decreto legge n.4/2019 è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza (RDC), misura nazionale di contrasto alla povertà, per approfondimenti vedasi allegato.

 v. allegato

 

SERVIZI ACCREDITATI

 

Al fine di agevolare il sostegno delle persone, sono stati identificati alcuni servizi e interventi di sotegno da utilizzare all'interno del progetto individualizzato dei beneficiari del RdC. A tal fine è stato bandito un accreditamento a cui hanno partecipato differenti realtà del territorio:

 

Consulta l'elenco dei servizi accreditati

 

 

DALLA GESTIONE COMUNALE A QUELLA DI AMBITO ATTRAVERSO IL REI

 

L’Area povertà è sempre stata gestita dai singoli Comuni attraverso il servizio sociale di base. Con l’introduzione del REI, l’Azienda Speciale consortile ha assunto un’Assistente Sociale a 36 ore per coordinare e gestire tutta la parte relativa a questa misura, avvalendosi anche di 2/3 educatori, forniti dalla Cooperativa Pasol vincitrice della gara, che hanno collaborato nella definizione e nell’attuazione fattiva del progetto.

Per quanto riguarda i nuclei familiari seguiti dalla misura Rei, al 31 Dicembre 2018, i dati raccolti sono i seguenti:

  • 305 il totale dei nuclei familiari richiedenti il REI, nell’Ambito Distrettuale n. 2 “Brescia Ovest”, composto da 11 comuni
  • 111 le domande respinte
  • 188 le domanda accolte, con i relativi progetti personalizzati:
  • 89 rivolti a nuclei con bisogno lavorativo per i quali si sono attivate azioni quali la ricerca attiva del lavoro con l’affiancamento dell’operatore, l’attivazione di Tirocini di inclusione socio-lavorativa, l’invio al Centro per l’impiego per la sottoscrizione del Patto di servizio, l’invio ai centri di formazione per la partecipazione ai corsi di formazione Dote Unica Lavoro.
  • 72 rivolti a nuclei con bisogno semplice, in cui la Misura è stata utilizzata ad evitare le insolvenze o al pagamento di debiti pregressi (affitto, utenze, tasse), alla tutela della salute (visite mediche ed acquisto di farmaci), al supporto nella cura ed educazione dei figli;
  • 12 rivolti a nuclei con bisogno complesso che hanno previsto un confronto con servizi specialistici territoriali (SERT, CPS, Tutela Minori..) per la definizione condivisa degli obiettivi da perseguire;
  • 15 i Tirocini di inclusione sociale attivati in collaborazione con aziende e associazioni del territorio e grazie ad un’integrazione economica da parte dei Comuni di residenza.

 

DALLA REI AL RDC E ALLA DEFINIZIONE DEL PIANO POVERTA’

 

Al 31.12.2019 la Misura REI termina e da Aprile 2019 è sono stati introdotti il Reddito e la Pensione di Cittadinanza che a oggi sono ancora in fase di definizione, nonostante i primi contributi inizino a essere erogati proprio in questi giorni.

La misura di contrasto alla povertà, quale il reddito di cittadinanza, stabilisce che accanto all’erogazione economica è necessario definire un progetto di inclusione sociale, volto a favorire uno sviluppo di empowerment sia da un punto di vista economico che sociale. A tal fine il Governo e la Regione hanno emanato normative in materia di contrasto alla povertà: le Linee di sviluppo regionali di contrasto alla povertà ai sensi della dgr n.662 del 16 ottobre 2018 “Adempimenti riguardanti il d.lgs. n. 147/2017 e successivi decreti ministeriali attuativi in materia di contrasto alla povertà e linee di sviluppo delle politiche regionali” e dell’articolo 13, comma 2, lettera d), D.Lgs 147 del 2017.

Tali linee delimitano una cornice all’intero della quale muoversi per attuare progetti e interventi in favore delle persone che percepiscono i contributi relativi al Rei o al RdC e stanziano finanziamenti per la realizzazione degli stessi.

Al fine di ottemperare a quanto richiesto e di garantire ai Comuni un servizio efficace e efficiente che possa rispondere alle necessità dei cittadini accompagnandoli in un processo di autonomia e autodeterminazione, l’Ambito territoriale si è dotato di un Piano specifico che è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci e inviato in Regione, piano che integra quanto già previsto nel Piano di Zona 2018-2020.

 

QUANTIFICAZIONE E MODALITA’ DI UTILIZZO DELLE RISORSE

 

Come deciso dall’Assemblea dei Sindaci, per l’anno 2019 le risorse assegnate sono così suddivise:

Interventi Fondo nazionale -
annualità 2018

A. Rafforzamento Sportelli/Punti di accesso

 
voce A.1.a - Rafforzamento del segretariato sociale, inclusi i servizi per l'informazione e l'acesso al REI 25.000,00 €
B. Rafforzamento Servizio Sociale Professionale  

voce A.1.b - Rafforzamento del servizio sociale professionale per la presa in carico, inclusa la componente sociale della valutazione multidimensionale

103.000,00 €
C. Interventi e servizi Inclusione Sociale e Lavorativa  
A.1.c.2 - d) Sostegno socio educativo domiciliare o territoriale, incluso il supporto nella gestione delle spese e del bilancio familiare 57.000,00 €

A.1.c.3  -  f) Sostegno alla genitorialità e servizio di mediazione famigliare

10.000,00 €

A.1.c.4  -  g) Servizi di mediazione culturale

10.000,00 €
A.1.c.5  -  e) Servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale e servizi di prossimità 20.000,00 €
B.2.b -  c) Tirocini finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione 40.000,00 €
Totale 265.000,00

 

Le risorse economiche del fondo sono riferite alla prima annualità, ma il Stato ha comunicato che il programma è triennale e che i le risorse per i prossimi due anni  saranno maggiori. Tale aumento consentirà nel 2020 e nel 2021 di assumere la quarta Assistente Sociale , che oggi è finanziata con i fondi del Pon Inclusione legato alla misura Sia/Rei.

Per l’anno 2019, pertanto, le risorse relative ai punti A.1.a e A.1.b. sono destinate all’assunzione di 3 Assistenti Sociali che si aggiungono a quella già presente per il Rei e che gestiranno (oltre che lo sportello stranieri e le misure legate al progetto Fami per circa 8 ore) i casi relativi a Rei e RdC.

A ogni Assistente Sociale verrà assegnato un territorio dell’Ambito tra i seguenti, individuati in base alla vicinanza territoriale e al numero di casi Rei attivi; il suo lavoro si svolgerà all’interno del territorio stesso in locali messi a disposizione dai Comuni:

- Gussago-Rodengo Saiano- Ome

- Castegnato- Ospitaletto

- Berlingo- Torbole Casaglia- Travagliato

- Castel Mella- Cellatica- Roncadelle

Le Assistenti Sociali avranno il compito di:

  • competenza del case manager;
  • la presa in carico delle progettualità Rei/RdC;
  • convocazione e gestione dell’equipe multidisciplinare;
  • attivazione degli interventi e dei servizi;
  • monitoraggio e verifica del progetto e degli esiti.

I fondi serviranno inoltre a finanziare le ore del Coordinatore che avrà le seguenti funzioni:

  • coordinare il tavolo locale e mantenere rapporti con il tavolo sovradistrettuale;
  • coordinare il lavoro delle Assistenti Sociali dell’Ambito che si occupano dell’area povertà;
  • definire l’attivazione dei contratti di servizio per l’erogazione delle prestazioni e dei servizi connessi alla misura;
  • monitorare le relazioni tra il servizio aziendale e i servizi comunali;
  • rendicontare la progettualità del piano povertà.

Nei fondi A.1.a e A.1.b verranno inoltre inserite le spese relative all’equipe multidisciplinare.

I fondi relativi a quest’ultima, così come gli altri servizi relativi ai punti A.1.c. 3, A. 1. C. 4, A. 1. C. 5. E B.2.b, saranno assegnati tramite bando di accreditamento multiplo e che verrà poi successivamente bandito dall’Ambito in base alle specifiche esigenze.

 

SFIDE, FOCUS E RISULTATI ATTESI

 

L’istituzione dell’Area Povertà costituisce una sfida importante nell’Ambito poiché si configura come una novità assoluta. Quest’area di lavoro è sempre stata gestita dal servizio sociale di base del singolo Comune,

I rendiconti relativi alla spesa sociale evidenziano poche risorse destinate in maniera specifica a quest’area e che la maggior parte dei fondi relativi a quest’area sono riferiti ai “Buoni Nuove Povertà”- misura istituita dall’Ambito già nei Piani di Zona precedenti, ma che si configurano come erogazione di contributi economici.

La mancata centrature e focus rivolta a quest’area è legato a molti fattori: la limitata disponibilità di personale, di risorse ma soprattutto perché l’Area Povertà è trasversale a tutte le altre.

Focalizzare quest’ambito di lavoro e di intervento, richiede un approccio nuovo e poco sperimentato nell’Ambito territoriale Brescia Ovest.

La sua innegabile trasversalità costituisce un elemento di complessità, che presuppone la capacità di confrontarsi con molti servizi oltre a quelli di base, ma soprattutto implica la capacità di progettare interventi con associazioni e realtà terzo settore, promuovendo un lavoro sistemico di comunità.

Se da un lato questo è elemento di complessità, dall’altro costituisce una ricchezza di pluralità di visioni e approcci che possono garantire una sinergia di intervento che renda più efficace il progetto stesso.

Fondamentale perciò sarà mette al centro una modalità partecipativa e trasformativa che in una prospettiva teorica di “bisogni-forze” possa individuare anche nella situazione di bisogno un punto di forza.

Importanza dovrà essere data a:

 - la relazione, l’incontro e l’agire comunicativo per consentire a ogni membro del nucleo familiare e dell’equipe, in primis i bambini e le figure genitoriali, un concreto accesso alle informazioni che li riguardano e la partecipazione al processo decisionale;

 - il lavoro di squadra: tutti i soggetti facenti parte della rete formale (equipe) e informale, che hanno un ruolo significativo per la vita dei diversi membri del nucleo sono considerati attori con informazioni, conoscenze, idee che possono contribuire positivamente alla costruzione del progetto;

- la riflessività: riflettere criticamente sui dati e le informazioni che ognuno ha contribuito a mettere a disposizione serve a mettere ordine fra questi, ad attribuire significati, aprendosi a significati ulteriori e imprevisti,

- l’interazione continua e di conseguenza il rapporto circolare, piuttosto che lineare, fra valutazione e azione per il tramite della progettazione: si fanno vivere le analisi quando i bisogni si trasformano in obiettivi, in possibilità concrete di evoluzione, quando sono individuati i passi necessari per costruire piccoli e graduali cambiamenti tramite azioni definite, che mettono in circolo le risorse di ognuno, evidenziate nella valutazione. Quando i passi compiuti nella pratica aggiungono nuove informazioni alla stessa valutazione, che, in questo modo, si modifica e si arricchisce permettendo nuova progettazione.

Lavorare in territori più piccoli (2-3 comuni dell’Ambito), ma garantendo un coordinamento a livello Distrettuale ci si prefigge di:

- creare rapporti e sinergie con il coinvolgimento del maggior numero di attori istituzionali e non e la creazione di una rete che possa interagire con semplicità ma anche con costanza, competenza e capacità di dialogo;

- incrementare e valorizzare il lavoro di equipe per una migliore capacità di risposta ai problemi emergenti;

- dare ai cittadini in stato di povertà strumenti e risorse che possano determinare processi di empowerment e di cambiamento;

-essere promotori della trasformazione del singolo individuo ma anche del contesto sociale in cui è inserito;

- fornire ai Comuni un supporto qualificato, efficace e propulsivo.

- elaborare un protocollo di prassi operative tra Azienda e Comuni dell’Ambito che definisca ruoli, funzioni, responsabilità.

 

 

 

 

 

 

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Nuove povertà e inclusione